La PEC (acronimo di Posta Elettronica Certificata) è un sistema di posta elettronica nel quale al mittente viene fornita, in formato elettronico, la prova legale dell’invio e della consegna di documenti informatici.
Infatti la PEC ha valenza legale ed è equiparata alla tradizionale raccomandata con ricevuta di ritorno in quanto l’invio della PEC fornisce al mittente la certezza a valore legale dell’invio, dell’accettazione della mail e dell’avvenuta consegna (o mancata consegna) della mail al destinatario.
Inoltre, nei casi consentiti dalla legge, l’utilizzo della PEC equivale alla notificazione per mezzo della posta (art. 14, comma 3 DPR 445/2000).
Sul punto è doveroso precisare che affinché la PEC possa avere valore legale e quindi possa essere equiparata alla raccomandata A/R è necessario che sia mittente che destinatario siano in possesso di una casella di posta elettronica certificata presso uno dei gestori autorizzati iscritti all’elenco pubblico tenuto dall’Agenzia per l’Italia Digitale.
Tali indirizzi PEC sono pubblici e pertanto possono essere rintracciati all’interno di alcuni pubblici registri, come ad esempio “Ini-pec, inserendo il codice fiscale o la partita iva del soggetto a cui si vuole inviare una PEC..
Tuttavia, ad oggi, non è obbligatorio per tutti i privati cittadini possedere un indirizzo PEC ma lo è solo per determinate persone fisiche o giuridiche.
Infine, per aprire una casella di posta elettronica certificata bisogna sottoscrivere un contratto con un gestore autorizzato iscritto all’elenco pubblico tenuto dall’Agenzia per l’Italia Digitale e, a puro titolo esemplificativo, sin può citare Aruba, Poste Italiane, Libero Mail, Namiral, Legal Mail.
Iniziativa in attuazione del progetto “Help Desk Covid” finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso Regione Lombardia – DG Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità.